- Uno studio dettagliato sulle economie avanzate mostra che queste potrebbero perdere trilioni di dollari portando avanti la politica nazionalista con riguardo ai vaccini, molto più di quanto era previsto
- I benefici economici derivanti dai finanziamenti multilaterali possono garantire un più equo accesso ai vaccini e ridurre i costi
- Le economie avanzate che abbiano collegamenti internazionali hanno maggiore guadagno rispetto alla distribuzione e l’accesso dei vaccino
Parigi, Francia, 25 gennaio 2021 – Un nuovo studio avviato dalla Fondazione di Ricerca della International Chamber of Commerce (ICC) ha evidenziato che l’economia globale potrebbe perdere molto più di 9,2 trilioni di dollari – la metà dei quali ricadrebbe sulle economie avanzate – se i governi falliranno nell’assicurare ai Paesi in via di sviluppo l’accesso al vaccino per il COVID-19. Lo studio dimostra chiaramente la necessità di investire per accelerare lo sviluppo, la produzione ed un accesso equo a tutti i trattamenti medici connessi alla pandemia da COVID-19.
Se da un lato altre analisi hanno messo in luce i costi elevati derivanti dal “nazionalismo dei vaccini”, questo nuovo studio è il primo a fare riferimento alle ripercussioni negative che potrebbero subire sia la catena di produzione – e quindi l’offerta – sia la domanda, domestica ed estera, nell’ambito della produzione del vaccino. Le analisi mostrano tutte le possibili ripercussioni derivanti da tale nazionalismo ed evidenzia che sono molto più gravi rispetto a quelle che erano state inizialmente previste. Il paper dimostra che quand’anche un Paese con un’economia avanzata dovesse avere ampio accesso al vaccino, la sua ripresa sarebbe comunque lenta in considerazione del mancato accesso – o comunque più limitato – che i suoi partner commerciali esteri potrebbero avere in quanto facenti parte dei Paesi in via di sviluppo. Il tutto con conseguenze sensibili sul PIL del Paese.
Risulta sorprendente che se venissero investiti 27, 2 bilioni di dollari da parte delle economie avanzate si avrebbe un rendimento pari a 166 volte l’investimento nell’iniziativa ACT Accelerator.
Lo studio dimostra, inoltre, che le economie avanzate e i settori coinvolti, avendo un elevato grado di esposizione a livello internazionale, subiranno le perdite più elevate.
Il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale della World Health Organization (WHO), accogliendo con entusiasmo lo studio come recente contributo sull’impatto economico che avrebbe il completo finanziamento dell’Acceleratore ACT ha affermato:
“Il mondo sta fronteggiando una catastrofe morale poiché non vi è equo accesso agli strumenti che possano combattere la pandemia. Questa ricerca mostra anche una potenziale catastrofe economica.”
“Il progresso compiuto dall’ ACT Accelerator mostra come la solidarietà possa essere d’aiuto per combattere il virus. Più a lungo aspetteremo per diffondere il vaccino, I test e tutti I trattamenti sanitari a livello globale, più facilmente il virus continuerà a diffondersi – insieme alle potenziali varianti – e maggiore sarà la possibilità che il vaccino odierno possa diventare non efficace. Con la conseguenza che per tutti I Paesi sarà più difficile ripartire. Nessuno è al sicuro fino a quando non lo saremo tutti.”
Uno degli autori dello studio, Ṣebnem Kalemli-Özcan – Neil Moskowitz Professore Onorario di Economia e Finanza all’Università del Maryland, College Park – ha affermato:
“Nessuna economia potrà ripartire completamente fino a quando non avremo un accesso globale equo ai vaccini, ai trattamenti terapeutici e ai sistemi diagnostici. La strada che stiamo percorrendo porterà soltanto a meno crescita, più morti e a tempistiche più lunghe necessarie alla ripresa.”
Il Segretario Generale di ICC John WH Denton AO ha detto:
“Il nuovo anno ci ha messo dinanzi alla possibilità di modificare lo stato dell’arte – lasciare il nazionalismo dei vaccini al passato ed assicurare che gli sforzi multilaterali ottengano i fondi necessari per un’equa distribuzione. Come mostra lo studio, assicurare un accesso equo ai test per il COVID-19, ai traTtamenti sanitari e ai vaccini non è soltanto la cosa più giusta da fare – ma operare in via opposta sarebbe economicamente irresponsabile. L’economia internazionale necessita che l’ACT Accelerator venga totalmente finanziato”
Risultati principali:
- I costi economici sostenuti dai Paesi più ricchi in assenza di un coordinamento multilaterale che garantisca l’accesso e la distribuzione equa dei vaccini oscillano tra i 203 bilioni e i 4,5 trilioni di dollari, a seconda di quanto salde siano le relazioni commerciali e la rete di produzione internazionale. L’Acceleratore ACT ha avuto un costo totale di 38 bilioni di dollari.
- I costi di cui sopra sono nettamente superiori rispetto a quelli stimati dagli studi precedenti che avevano calcolato i costi dell’inerzia dei Paesi ricchi tra i 119 e i 153 bilioni di dollari nel 2021, fino ad arrivare a 466 bilioni di dollari nel 2025. (Duke Health, Eurasia Group, RAND). La differenza dei risultati dipende dal fatto che lo studio condotto da ultimo ha preso in esame una vasta gamma di Paesi e settori, prendendo come riferimento anche il commercio internazionale e tutta la catena di produzione connessa.
- Lo studio mostra una chiara connessione tra il costo economico della distribuzione irregolare del vaccino e i legami commerciali: più l’economia di riferimento sarà aperta e maggiore dovrà essere l’incentivo economico che questa dovrebbe avere nel garantire ai partner commerciali la fruizione del vaccino.
- Se le economie avanzate continueranno a dare la priorità del vaccino soltanto alla propria popolazione senza garantire un’equa vaccinazione anche per le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo il costo globale oscillerà tra 1,5 e 9,2 trilioni di dollari.
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- Il costo economico previsto per gli Stati Uniti andrà da 45 bilioni a 1,38 trilioni di dollari. Il costo economico previsto per il Regno Unito andrà da 8.5 a 146 bilioni di dollari. Il costo economico previsto per la Germania andrà da 14 a 248 bilioni di dollari.
- Le economie avanzate maggiormente colpite includono molti Paesi europei (compresi Belgio, Francia, Germania, Olanda) e inoltre, Norvegia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti potrebbero arrivare a perdere il 3.9% del loro PIL rispetto a quanto salvaguarderebbero in un mondo in cui è garantito un equo accesso al vaccino.