La ICC Competition Commission ha partecipato alla consultazione pubblica avviata a gennaio dalla Commissione Europea in materia di concorrenza su Intelligenza Artificiale generativa e mondi virtuali, sottoponendo il contributo predisposto da una Task Force costituita da componenti delle Commissioni Concorrenza e Economia digitale.
I mercati digitali sono diventati, negli ultimi anni, una delle principali aree di attenzione per il diritto della concorrenza e le autorità di regolamentazione, considerato che prodotti e servizi digitali hanno conquistato un ruolo sempre più preponderante nella vita quotidiana. È fondamentale che questi nuovi mercati – che racchiudono un potenziale dirompente in numerosi settori – rimangano competitivi e che nulla ostacoli o limiti la crescita delle aziende e l’offerta ai consumatori di prodotti migliori e più innovativi.
Nell’apprezzare l’iniziativa, che consentirà alla Commissione di raccogliere importanti informazioni sul mercato facendo emergere eventuali problemi o situazioni suscettibili di distorsione, ICC sottolinea, nel documento presentato, come le regole europee sulla concorrenza siano sufficientemente flessibili e adattabili da affrontare qualsiasi potenziale condotta anticoncorrenziale o distorsione del mercato derivante dall’intelligenza artificiale generativa, senza la necessità di nuove normative o linee guida. Un intervento normativo prematuro o sproporzionato potrebbe addirittura ostacolare l’innovazione e la concorrenza in questo campo in un momento di forte evoluzione quale quello attuale e, in ultima analisi, disincentivare lo sviluppo e l’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale generativa da parte delle imprese e dei consumatori europei e globali, ostacolando la competitività europea.
A questo proposito, ICC non ritiene il diritto della concorrenza lo strumento appropriato per affrontare preoccupazioni sociali o etiche più ampie che potrebbero derivare dall’uso dell’intelligenza artificiale generativa (quali contenuti fuorvianti o distorti, tutela dei diritti di proprietà intellettuale o valori democratici), questioni che andrebbero trattate nell’ambito di strumenti politici come, ad esempio, l’Artificial Intelligence Act – approvato proprio il 14 marzo dal Parlamento europeo -, oppure attraverso una regolamentazione specifica del settore, o ancora tramite l’autoregolamentazione o i codici di condotta, al fine di tener conto delle opinioni e degli interessi di tutte le parti interessate rilevanti.
ICC invita la Commissione europea ad applicare, alla valutazione dell’intelligenza artificiale generativa, un approccio equilibrato e basato sull’evidenza, tenendo conto sia dei benefici che dei potenziali rischi di queste tecnologie, nonché della diversità, del dinamismo e delle caratteristiche individuali dei mercati e delle industrie in cui vengono utilizzate.
Infine, in linea con la sua mission di promuovere un approccio globale ed uniforme nelle varie aree di interesse, ICC incoraggia la Commissione europea al dialogo e alla cooperazione con altri ordinamenti e organizzazioni internazionali per garantire un quadro globale coerente che regolamenti l’intelligenza artificiale generativa, che allo stesso tempo supporti l’innovazione e la concorrenza, nel rispetto dei diritti umani e dei valori fondamentali.