Sebbene l’esito delle decisioni avrebbe potuto offrire segnali più chiari dell’impegno dei paesi avanzati a sostenere quelli più vulnerabili, l’accordo raggiunto a Baku durante la COP29 rappresenta un passo importante per mobilitare gli investimenti necessari a decarbonizzare l’economia globale e rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici.
L’accordo, che prevede un obiettivo finanziario di 300 miliardi di dollari annui dai paesi avanzati per un impegno complessivo di 1.300 miliardi di tutte le Parti entro il 2035, offre “un punto di partenza per una nuova era della finanza climatica”.
Il team ICC presente alla COP29 ha lavorato per sostenere politiche che promuovano il contributo del settore privato alle soluzioni climatiche.
Il Segretario Generale di ICC, John W.H. Denton AO, ha dichiarato:
“Circa due terzi dell’obiettivo finanziario concordato dai governi dovrà provenire dal settore privato. Per questo, è necessario uno sforzo urgente per rimuovere gli ostacoli esistenti agli investimenti da parte della comunità imprenditoriale – una sfida che, a nostro avviso, richiederà una vera leadership da parte dell’G20 nei prossimi mesi. Ciò deve anche costituire parte integrante dei preparativi per l’COP30 del prossimo anno in Brasile”.
Oltre ad adottare il nuovo obiettivo di finanziamento del clima, Baku sarà ricordata come la COP che ha raggiunto la piena operatività dell’Articolo 6, con i paesi che finalmente hanno concordato le disposizioni per i meccanismi del mercato del carbonio nell’ambito dell’Accordo di Parigi, ponendo fine a quasi un decennio di negoziati fino al 2028.
I governi devono ora rispettare gli impegni di finanziamento assunti e accelerare gli sforzi per combattere la crisi climatica.