In Customs And Trade Facilitation

Parlando in nome e per conto di 45 milioni di imprese con oltre 1 miliardo di dipendenti, la Camera di Commercio Internazionale ha rilasciato la seguente dichiarazione in risposta al disegno di legge statunitense chiamato “US Fair and Reciprocal Tariff Act” (FART Act). Il FART Act scavalcherebbe gli accordi internazionali e unilaterali sui dazi in contrasto con i principi fondamentali sanciti dalla World Trade Organization.

Il Segretario Generale dell’ICC, John W.H. Denton AO afferma:

“I leaders del G7 e G20 hanno la responsabilità di rimediare alle carenze del mercato commerciale regolamentato, riconoscendo che lo stesso, da settant’anni, contribuisce a incrementare posti di lavoro, a ridurre la povertà e a favorire un notevole progresso tecnologico per i cittadini statunitensi e non solo.”

“Una riforma del sistema commerciale mondiale è sicuramente necessaria, ma abbandonare i principi e le regole sancite dal WTO creerebbe un grave rischio per la crescita inclusiva in tutti gli Stati Uniti e in tutto il mondo. Sarebbe più proficuo indirizzare le energie in iniziative di dialogo volte a individuare nuovi strumenti per riformare il sistema WTO al fine di garantire uno sviluppo armonioso del sistema commerciale mondiale. La crescita globale nel XXI secolo non può essere un gioco a somma zero.”

Come i governi e le imprese ben sanno, quando si tratta di ripensare a un servizio o a un’attività, l’ascolto dell’utente finale è fondamentale. Nello specifico stiamo parlando di milioni di imprese – grandi e piccole – che ogni giorno scambiano i loro beni e servizi sul mercato globale, creando valore per le economie locali e diffondendo la prosperità in modo più ampio. È comprovato che un sistema di mercato commerciale aperto e stabile è vitale e fondamentale per il supporto e la crescita delle micro e piccole imprese, in quanto principali fonti di occupazione negli Stati Uniti.”

“Basandosi sulla nostra lunga storia di sviluppo di soluzioni per facilitare il commercio, l’ICC convocherà imprese e altri studiosi attorno a una piattaforma di dialogo “second track” assieme alle più importanti istituzioni globali. Questo dialogo svilupperà idee per migliorare il sistema di commercio multilaterale rispetto alle sfide e alle disgregazioni del XXI secolo.”

“In physical combat the hardest hit are the frontline soldiers”, afferma Denton AO ribadendo che “In una guerra commerciale, the frontline soldiers sono i lavoratori e i consumatori rappresentano le forze trainanti della crescita economica. Senza la volontà politica di risolvere le tensioni commerciali attraverso un dialogo significativo, entrambe le categorie saranno penalizzate dalla riduzione di posti di lavoro, dall’aumento dei prezzi e da una minore possibilità di scelta.”

 

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