Il punto è questo: si tratta – è vero – di obbligazioni ad alto rischio, ma sono pur sempre obbligazioni, ovvero di titoli di credito che rappresentano la somma data a mutuo alla società dal creditore stesso e che vengono di norma rimborsati in precedenza all’eventuale rimborso del residuo capitale, che potrà essere diviso tra gli azionisti dopo aver corrisposto quanto dovuto ai creditori sociali, quali sono gli obbligazionisti. Questo fondamentale principio del diritto vale anche per il diritto svizzero ed è per tale ragione che gli obbligazionisti hanno impugnato la decisione di azzerare il valore dei loro bond sovvertendo le regole che prevedono prima il pagamento di quello che possiamo definire un credito “privilegiato” (quello obbligazionario) rispetto al successivo e meramente eventuale pagamento di un credito “chirografario” (quello azionario).
Nell’Unione Europea sarebbe potuto accadere?
La Direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) in vigore dal 2016 prevede lo strumento del bail-in (salvataggio interno, da contrapporre al bail-out, salvataggio esterno) È uno strumento che consente alle autorità di disporre, al ricorrere di determinate condizioni, la riduzione del valore delle azioni e di alcuni crediti o la loro conversione in azioni per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca.
Il bail-in segue una precisa gerarchia: chi investe in strumenti finanziari più rischiosi si accolla le perdite prima degli altri in quest’ordine: prima pagano gli azionisti della banca in crisi, poi i detentori di obbligazioni subordinate, poi i creditori chirografari (quelli privi di garanzie), poi le persone fisiche e le piccole e medie imprese titolari di conti correnti in quella banca per un importo superiore a 100.000 €, infine il Fondo Interbancario di garanzia dei depositi che contribuisce al bail-in al posto dei depositanti al di sotto dei 100.000 € protetti dallo stesso Fondo.
Si può quindi affermare, in tutta tranquillità, che quanto accaduto in Svizzera non può accadere nel resto d’Europa, da dove i capitali un tempo non lontano migravano verso la Confederazione Elvetica.