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Il prossimo 16 novembre dalle 17.00 alle 18.30 si terrà l’ICC Italia Live Webinar su “Accordi Transnazionali di Gruppo (TCA): peculiarità e potenzialità” dove verranno discusse le potenzialità della contrattazione collettiva transnazionale, saranno esaminati alcuni Accordi Transnazionali di Gruppo e verrà proposto l’arbitrato come valida opzione per la risoluzione di controversie per mancata attuazione di tali accordi.

Questi temi verranno illustrati dall’Avv. Mario Fusani, Avvocato Giuslavorista e Cassazionista, Co-fondatore GF Legal, e Arbitro in dispute lavoristico-sindacali nazionali e internazionali, che si occupa di relazioni sindacali e relativa negoziazione; dall’Avv. Carola Maini, Avvocato Giuslavorista presso GF Legal, esperta in diritto del lavoro e sindacale, relazioni industriali, mediatore civile e commerciale; e dal Dott. Dario Campeotto, Funzionario sindacale della Fisascat-Cisl Nazionale, di cui ha seguito le attività e le relazioni internazionali nell’ambito delle relazioni sindacali.

Cosa sono gli Accordi Transnazionali di Gruppo (Transnational Company Agreements – TCA)

In uno spazio giuridico sempre più internazionale e de-territorializzato, che travalica sempre più i confini del diritto nazionale, le aziende che operano in diversi paesi del mondo sentono la necessità di sviluppare un diverso sistema di relazioni sindacali, ed al contempo definire nuove tutele condivise e sperimentare nuovi modelli di risoluzione delle controversie internazionali, anche nell’ambito del diritto del lavoro.

Negli ultimi anni, questa esigenza si è tradotta nella stipula di Accordi Transnazionali di Gruppo (TCA), che sono diventati una pratica sempre più diffusa nelle imprese transnazionali, che si trovano ad operare nel contesto comunitario.
I TCA sono specifici accordi progettati per affrontare questioni di interesse globale o europeo che coinvolgono una data impresa transnazionale (multinazionale, gruppo di rilevanza comunitaria ecc..) ed i relativi lavoratori che operano in diversi territori, il cui ambito di applicazione si estende al territorio di più Stati membri, e non solo.
Oggetto di tali accordi possono essere tutti gli aspetti che possano avere una rilevanza generale e comune alle varie realtà nazionali in cui l’azienda opera, e nel rispetto della normativa anche nazionale, vigente, che vanno dall’espansione/contrazione aziendale, alla sicurezza sul lavoro, alla gestione delle risorse umane anche attraverso piani di welfare, ovvero regole sulle prestazioni in trasferta o di risoluzione delle controversie attraverso procedimenti di mediazione o altro.

Negoziazione degli Accordi Aziendali Transnazionali

Le parti negoziali, generalmente sono il management di queste grandi strutture aziendali e le Federazioni Sindacali Europee o Internazionali.
Il ruolo delle parti sociali europee, infatti, si rileva fondamentale soprattutto nella fase attuativa di tali accordi, fungendo da ponte con le organizzazioni sindacali nazionali, anche per l’informazione e la diffusione degli stessi a livello locale.
Degna di nota, inoltre, è l’attività dei c.d. CAE, ossia dei Comitati Aziendali Europei, che hanno dato forte impulso alla finalizzazione di questo tipo di intese, benché gli stessi non costituiscano soggetti legittimati alla loro sottoscrizione, quindi in modo spontaneo e non regolato.
Le parti coinvolte danno avvio alla negoziazione, riconoscendo l’importanza di stabilire disposizioni comuni e linee-guida per affrontare specifichi aspetti di reciproco interesse.

Mancanza di un quadro normativo

Allo Stato mancano delle specifiche disposizioni normative, sia a livello internazionale sia a livello dell’UE. Di conseguenza, questi accordi si fondano sul principio della volontarietà, quindi, su un dialogo sociale intenzionale e autonomo.
Ad oggi, purtroppo, nonostante da più parti sia sentita la necessità di un intervento normativo, anche se non “totalizzante”, nulla sembra essere in programmazione.
Da un lato, la mancanza di vincoli normativi ha permesso una maggiore sperimentazione dell’istituto, lasciando alle parti ampia autonomia, ma dall’altro lato, lascia irrisolte le criticità proprie di questi accordi.
Le maggiori incertezze si verificano in tema di individuazione e qualificazione delle parti negoziali, nonché di effettività e vincolatività di tali accordi.
Infatti, va considerata l’assenza di normative che diano criteri di rappresentatività alle oo.ss. sovrannazionali, e quindi, per dare efficacia agli accordi, sarà comunque necessaria una “ratifica” a livello territoriale.

Opportunità

Ciononostante, unanimemente i TCA rappresentano un nuovo modello di gestione delle relazioni industriali, che porta con sé una serie di opportunità che varrebbe la pena approfondire per addivenire ad una concreta condivisione di valori e principi in un contesto come quello del mercato globale che potrebbe risultare evanescente.
Tali accordi, infatti, consentono di instaurare un dialogo strutturato ed un confronto di più ampia portata, che parte dal basso e che consente di coordinare l’azione sindacale e le politiche societarie oltre l’ambito meramente nazionale/locale, sviluppando un substrato di trattamenti e visoni comuni che consenta di valorizzare tutte quelle azioni socialmente responsabili che possano anche prevenire e/o contrastare alcune forme di dumping sociale.
Questi accordi, inoltre, hanno quale effetto diretto ed immediato quello di rafforzare la reputazione dell’azienda, di migliorare le relazioni industriali su scala globale o europea, oltre che rafforzare la fiducia reciproca, promuovendo e diffondendo i valori condivisi, anche ove il dialogo e il confronto sociale risulti o, comunque, complesso o difficoltoso.

Ricorso all’arbitrato internazionale per la risoluzione delle controversie

Considerata la loro natura volontaristica e l’assenza di preclusioni normative, questi accordi potrebbero anche costituire terreno fertile per lo sviluppo dell’arbitrato internazionale quale valido strumento di risoluzione delle controversie che dovessero insorgere, in caso di mancata attuazione di tali accordi.
L’arbitrato, infatti, offre una serie di vantaggi che potrebbero avere la loro massima espressione negli Accordi Aziendali Transnazionali (TCA). Ad esempio, il più appariscente, consiste nella possibilità di risolvere preventivamente i problemi relativi alla scelta della giurisdizione nelle ipotesi controverse.
Flessibilità, riservatezza, rapidità e all’alta specializzazione degli arbitri coinvolti sono, poi, prerogative che ben si inseriscono in un ambiente dinamico e destrutturato come quello dei TCA.

Di questi temi discuteremo nel corso dell’ICC Italia Live Webinar “Accordi Transnazionali di Gruppo (TCA): peculiarità e potenzialità” che si terrà online giovedì 16 novembre dalle ore 17.00.

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