La riunione della Commissione Customs & Trade facilitation di ICC Italia, svoltasi mercoledì 14 febbraio, presieduta da Sara Armella e coordinata da Filippo Mancuso, ha affrontato alcune questioni critiche di particolare attualità in ambito dogane, quali il CBAM, la plastic tax, le sanzioni e la riforma doganale.
Nuovi adempimenti in vigore da quest’anno
Ampio e articolato è stato l’approfondimento sui nuovi adempimenti imposti dall’Unione europea e dall’Italia, CBAM e Plastic tax appunto, e la loro attuazione. Il tema è stato affrontato con un’ottica comparatistica: non solo l’applicazione in Italia, ma anche in Francia e Spagna e altri paesi europei, dove gli operatori stanno affrontando le stesse sfide relative alla fase transitoria e alla complessità degli adempimenti, nonché legate a specifici settori, come ad esempio quello dell’energia elettrica che, in particolare, presenta la difficoltà di individuare l’origine dell’energia al momento dell’acquisto alla Borse Elettrica.
Focus sulla Spagna e la gestione degli imballaggi
In Spagna viene data particolare importanza anche all’aspetto del riciclo e del riutilizzo degli imballaggi in plastica per determinare l’applicabilità fiscale, nonché al processo di certificazione per la plastica riciclabile e gli imballaggi riutilizzabili, e del ruolo del Ministero dell’Ambiente spagnolo.
Impatto del CBAM in Francia
Una panoramica dell’impatto del regolamento CBAM in Francia, e in particolare sul settore ferroviario, ha evidenziato la rilevanza della classificazione doganale, nonché di riorganizzare i processi interni, coinvolgere le funzioni di approvvigionamento e collaborare con i fornitori per ridurre l’impronta di carbonio e garantire la conformità alle normative, tenendo sempre da conto gli aggiornamenti delle Linee Guida della Commissione europea. Anche in Francia, come in altri Paesi europei, gli operatori hanno dovuto confrontarsi con scadenze brevi, difficoltà di comunicazione e di accesso al portale europeo.
Approfondimento sulle sanzioni della UE contro la Russia
In tema di sanzioni è stato offerto un focus sull’ultimo pacchetto di sanzioni della UE contro la Russia – che affronta in maniera più sistematica il problema delle misure antielusive – e del lavoro svolto dal Gruppo di Lavoro Sanzioni per studiarne l’impatto sulle imprese e soprattutto per offrire delle indicazioni pratiche su come affrontare in maniera adeguata la gestione degli scambi e una più corretta pianificazione, in particolare legata ai soggetti listati, alle operazioni di triangolazione e alla compliance doganale. Inoltre, l’aggiornamento del documento già predisposto “Sanzioni UE alla Russia – La difficile gestione dei rapporti commerciali internazionali” prevederà l’inserimento di una check list relativa all’analisi del rischio contrattuale, necessaria in considerazione della “No Russia Clause” contenuta nel 12° pacchetto e un focus sul divieto di fornitura software.
ICC France e la Task Force congiunta sulle sanzioni
Anche ICC France ha costituito una Task Force congiunta delle Commissioni Customs e Banking su Sanzioni, che mira a indagare le conseguenze economiche e giuridiche delle sanzioni sulle imprese francesi – anche in considerazioni delle contro-sanzioni della Russia – e offrire proposte per rendere il regime di sanzioni europeo più efficace e rispondere alle difficoltà di fronte alla complessità e incertezza causate dalle sanzioni.
Riforma fiscale italiana e cambiamenti attesi
L’incontro ha affrontato anche il tema della riforma fiscale italiana, facendo luce sulle sfide e sui cambiamenti attesi nel panorama del diritto doganale quale parte integrante ed essenziale del sistema fiscale complessivo. Il progetto di riforma, avviato ad agosto scorso, si pone l’obiettivo di adeguare e rendere coerente la normativa italiana con quella europea, attraverso una ridefinizione del quadro normativo e degli assetti generali, nonché di rivedere l’istituto della controversia doganale. Tra le proposte, quella di assicurare un maggiore coordinamento tra le Amministrazioni interessate alle procedure doganali attraverso il potenziamento del Sudoco – Sportello Unico Doganale; la revisione delle sanzioni, proporzionate in base alla condotta dell’operatore, non solo amministrative ma anche penali. Per la materia delle accise e delle altre imposte sulla produzione e sui consumi, il progetto di riforma prevede di rimodulare i meccanismi impositivi sui prodotti energetici e sull’energia elettrica tenendo conto dell’impatto ambientale, di riordinare le agevolazioni di settore, nonché di regolare il divieto di vendita a distanza dei prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide.
Situazione nel Canale di Suez
Infine, si è affrontato un tema di grande attualità: la situazione che si sta verificando da novembre scorso nel Canale di Suez, crocevia tra Asia ed Europa, e i riflessi sugli scambi commerciali mondiali che già nel mese di dicembre sono calati dell’1,3%, mentre i soli traffici attraverso il Canale, da novembre a metà gennaio, sono calati del 40%, con un impatto importante sui traffici italiani marittimi, il 40 % dei quali passa proprio attraverso Suez. I settori più colpiti, in import, sono petrolio e gas, beni elettronici e apparecchi elettrici, prodotti in pelle; in export è particolarmente colpito il settore dei macchinari. Il timore maggiore è che si vada aggravando la situazione a causa della progressiva riorganizzazione delle rotte verso quella del Nord Europa rispetto a quella mediterranea, di fatto tagliando fuori i porti italiani. Il fattore più grave è l’incertezza su quanto potrà durare questa situazione, che si va a sommare a situazioni preesistenti, quali la guerra in Ucraina e poi quella in Medio Oriente.
Conclusioni e prospettive future
La riunione si è conclusa con un recap sui moltissimi spunti emersi, che verranno ripresi e monitorati nel corso dei lavori dei prossimi mesi, anche attraverso una riorganizzazione e ridefinizione dei Gruppi di Lavori della Commissione in funzione dei numerosi cambiamenti in atto sul fronte doganale e degli scambi commerciali.