In MYICC Italia
La rubrica di MyICC Italia si arricchisce di un nuovo contributo. La Dott.ssa Lucia Iannuzzi, Componente della Commissione Customs & Trade Facilitation e Co-Founder di C-Trade s.r.l. ha condiviso con ICC Italia le principali aree di intervento della riforma del codice doganale dell’Unione.
Già il documento esplicativo del programma “Dogana 2040” raccomandava di affrontare la sfida della governance dell’unione doganale dando la preferenza a una struttura comune e centrale, di rivedere completamente l’assetto del codice per rendere la Dogana davvero centrale a livello europeo.
Così il 17 maggio 2023 la Commissione ha presentato proposte per la riforma più ambiziosa e completa dell’unione doganale dell’UE sin dalla sua istituzione nel 1968.
Primo atto concreto dall’istituzione del gruppo dei saggi, la cui relazione aveva evidenziato gravi divergenze tra le autorità doganali nazionali nell’applicazione delle norme e delle procedure.

L’economia unionale vive una fase di rivoluzione considerevole, dal green alla tutela del mercato, dall’e-commerce alla geopolitica, che senza una regia centrale della catena di approvvigionamento e il controllo da parte delle dogane non consentono di capire al meglio i flussi delle merci e la loro gestione. La riforma stravolge quindi il modo di “fare dogana”.

Queste le principali aree di intervento:

  1. Rivedere la tassazione per la merce e-commerce: la riforma prevede l’applicazione di una tariffa doganale agevolata con percentuale di dazio certo per macro-cluster merceologici. Questo sistema dovrebbe incrementare le entrate unionali do oltre 1 miliardo di euro all’anno. Le piattaforme saranno responsabili di garantire che i dazi doganali e l’IVA siano pagati all’acquisto, quindi i consumatori non saranno più colpiti da costi nascosti o scartoffie impreviste all’arrivo del pacco.
  2. Istituire una nuova autorità doganale dell’UE che supervisionerà un hub di dati doganali dell’UE che fungerà da motore del nuovo sistema di sdoganamento. Nel tempo, il Data Hub sostituirà l’infrastruttura informatica doganale esistente negli Stati membri dell’UE, risparmiando fino a 2 miliardi di euro all’anno in costi operativi.
    Questa tecnologia raccoglierà i dati forniti dalle imprese e, tramite l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale e l’intervento umano, fornirà alle autorità una panoramica a 360 gradi delle catene di approvvigionamento e della circolazione delle merci.
  3. Premiare le aziende più affidabili (“Trust and Check”) le quali saranno in grado di immettere le loro merci in circolazione nell’UE senza alcun intervento doganale attivo. La categoria Trust & Check rafforza il programma Operatori Economici Autorizzati (AEO) e rafforzerà lo sdoganamento centralizzato unionale.
  4. Definire un’analisi dei rischi comune che consenta di azzerare le deviazioni di traffico tra SM.

Le proposte legislative saranno trasmesse al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione europea per accordo e al Comitato economico e sociale europeo per consultazione.
La timeline dovrebbe vedere l’applicazione delle prime attività già dal 2028 e raggiungere il suo culmine nel 2038.

Noi come ICC Italia con la Commissione “Customs & Trade facilitation” nonché con il Gruppo di Lavoro Riforma del Codice Unionale vi guideremo passo passo nella comprensione di questa importante riforma.

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