In occasione della COP30, apertasi a Belém (Brasile) il 10 novembre, il Segretario Generale ICC, John Denton, ha indirizzato una lettera aperta ai Ministri dell’Ambiente e del Clima dei Paesi partecipanti, dando voce alle richieste del mondo imprenditoriale rappresentato in ICC.
Le imprese a livello globale investono da anni in innovazione per la transizione verso un’economia a zero emissioni. Tuttavia, i loro sforzi sono spesso ostacolati da segnali politici frammentati, barriere regolatorie e incertezze sulle condizioni necessarie a mobilitare capitali privati su larga scala.
Un appuntamento decisivo per la competitività globale
Le attese sono molto alte: la COP30 segna un momento cruciale per l’azione internazionale per il clima. È necessario trasformare gli impegni in incentivi chiari, progetti finanziabili e risultati misurabili. Le decisioni che verranno assunte a Belém influenzeranno infatti la competitività globale, i flussi di capitale e la resilienza economica di lungo periodo.
Tre priorità per un’azione climatica efficace
La comunità imprenditoriale globale chiede risultati concreti su tre pilastri:
- Piani nazionali “investment-ready”: NDC (Contributi Determinati a Livello Nazionale) aggiornati, allineati all’obiettivo di contenimento dell’aumento della temperatura a 1,5°C e capaci di sostenere crescita, sicurezza energetica e competitività industriale. È essenziale una loro co-progettazione con il settore privato per garantire certezza regolatoria e segnali di mercato per gli investimenti di lungo periodo.
- Obiettivo Globale sull’Adattamento (GGA) realmente operativo: metriche solide, reporting dei rischi, incentivi mirati e partnership pubblico–private saranno fondamentali. Durante la COP30 è indispensabile concordare un obiettivo globale che diventi catalizzatore di capitale privato e renda l’adattamento un’opportunità di investimento scalabile. Il settore privato è pronto, ma servono indicazioni chiare.
- Piano di attuazione finanziaria per il nuovo obiettivo globale di finanziamento: la finanza è il perno dell’agenda climatica. Dopo la Baku-to-Belém Roadmap, serve un piano concreto per indirizzare fondi verso le economie emergenti e in via di sviluppo, rimuovendo barriere strutturali e regolatorie.
ICC ribadisce, inoltre, la necessità di mercati del carbonio solidi e trasparenti e di rafforzare la governance e la fiducia nell’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi, bilanciando integrità e opportunità per favorire la partecipazione delle imprese.
Trasformare gli impegni in risultati concreti e opportunità
A Belém, le imprese si attendono non nuove dichiarazioni, ma piani operativi che generino fiducia nei mercati, certezza negli investimenti e trasformazione economica.
La COP30 può e deve rappresentare il punto in cui l’ambizione climatica diventa strategia economica, fondata su crescita, resilienza e nuove opportunità.










